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Compravendite residenziali in contrazione nel 2023, ma i valori restano positivi.

Compravendite residenziali in contrazione nel 2023, ma i valori restano positivi a doppia cifra rispetto agli ultimi dieci anni nella seconda metà dello scorso anno. E anche nel primo trimestre di quest’anno gli investimenti immobiliari marciano in positivo, segnando un miliardo di euro circa in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sono questi gli ultimi dati dell’Ufficio Studi di Gabetti, che fotografa lo stato del mercato immobiliare italiano degli ultimi mesi.

Compravendite residenziali 2023

Nel 2023 il mercato residenziale ha subìto una contrazione, già annunciata dall’andamento dei tassi di interesse sui mutui per acquisto abitazione. Si è infatti registrato un calo delle compravendite del -9,7% rispetto al 2022, per un totale di 709.591 transazioni (dati Agenzia delle Entrate). In particolare, sono state rilevate 166.828 transazioni nel primo trimestre (-8,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), 184.116 nel secondo trimestre (-16,1%), 157.024 nel terzo trimestre (-10,5%). Nel quarto trimestre, con 201.623 transazioni, la diminuzioneè più contenuta dei precedenti tre trimestri, registrando una variazione del -3,3%.

“Rispetto alle previsioni dell’anno che sembravano essere più severe, la battuta d’arresto delle compravendite residenziali è stata contenuta, anche alla luce della contrazione del volume di erogato dei mutui.

Il mercato ha tenuto perché la domanda di abitazione di qualità è molto elevata. La leva finanziaria rimane fondamentale per gran parte delle famiglie, ma il mercato tenderà a normalizzarsi, almeno per un paio di anni, su tassi di interesse medi intorno al 2,5%”.

Tuttavia i valori sono positivi rispetto sia al 2019 (+17%),sia alla media degli ultimi 10 anni che vede il 2023 in crescita del +24%, posizionandosi come il terzo anno migliore del periodo subito dopo gli anni record del 2021 e 2022.

Compravendite di case in Italia

Nel 2023 tutte le macroaree hanno riscontrato una variazione negativa: -10% al Nord, -13,1% al Centro e -6,2% al Sud. Nel complesso i capoluoghi presentano una variazione del -10,7%, mentre i non capoluoghi del -9,2%. Guardando alle maggiori città italiane per popolazione, complessivamente nel 2023 si sono registrate 115.030 transazioni, -11,9% rispetto al 2022. Contestualmente, le medesime province hanno registrato una variazione del -10,3% rispetto al 2022. Tutte le città hanno segnato un trend negativo: Bari (-19,1%), seguita da Bologna (-16,1%), Roma (-14,4%), Milano (-13,2%), Firenze (-12,8%), Padova (-12,7%), Genova (-8,0%), Torino (-7,8%), Palermo (-5,2%) e Napoli (-4,4%).

I prezzi delle case in Italia

A livello di prezzi, il secondo semestre 2023 ha visto una variazione media intorno al +0,1%, sostanzialmente stabile rispetto all’H1 2023, con una variazione media annuale di +0,2%.

Considerando la variazione semestrale, nel secondo semestre 2023 tutte le grandi città hanno registrato valori stabili. 

Stabili anche i tempi medi di vendita nelle grandi città intorno ai 4,3 mesi, cosi come gli sconti medi di chiusura della trattativa fermi al 10,5%.

Previsioni per il mercato residenziale

Con oltre 700.000 compravendite, si conclude un anno in cui il mercato immobiliare ha dovuto fare i conti con un livello di tassi di interesse a cui non era più abituato. Il 2023 dà il via a un ciclo immobiliare diverso dal triennio pandemico (2020-2022)e che, almeno per un paio d’anni, dovrà normalizzarsi a tassi che oscilleranno intorno a una media del 2,5%, fin quando le preoccupazioni della BCE non saranno completamente rientrate rispetto all’andamento della curva inflattiva.

La domanda residenziale oggi è ancora più esigente, vista la consapevolezza da parte delle famiglie italiane di vivere in abitazioni che spesso non rispondono più alle necessità odierne

di carattere energetico, di flessibilità degli spazi, di comfort abitativo e di innovazione tecnologica.    Rimangono solidi i fondamentali economici dell’Italia che suggeriscono delle schiarite dello scenario macro-economico, con il Pil che per il 2024 si attesterà sullo 0,7% (il più alto d’Europa e terzo anno di fila migliore della Germania), l’inflazione che lo scorso febbraio ha raggiunto il livello più basso d’Europa (+0,8%) e il numero di occupati che continua a crescere, soprattutto in termini di nuovi contratti a tempo indeterminato (+2,4%). In questo contesto, e alla luce del calo dell’inflazione che porterebbe la BCE verso un primo taglio del tasso di interesse di 25 basis point tra giugno e settembre di quest’anno, le attese per il futuro rimangono quindi ottimistiche. Il mercato residenziale vedrà infatti per il 2024 un livello di compravendite che dovrebbe attestarsi ancora oltre le 700 mila.